Responsabilità delle persone giuridiche, le principali linee di tendenza della Corte di Cassazione nel 2012

«La giurisprudenza delle Sezioni ha chiarito che la normativa sulla responsabilità da illecito degli enti, prevista dal D.Lgs. n. 231 del 2001, non si applica alle imprese individuali, in quanto è riferita ai soli soggetti collettivi (Sez. 6, n. 30085 del 16 maggio 2012, P.M. in proc. Vinci, rv. 252995).

Si è anche ritenuto che l'accertamento della sussistenza di gravi indizi di responsabilità dell'ente indagato costituisce requisito necessario per l'adozione ex art. 53 D.Lgs. n. 231 del 2001 a carico del medesimo di un provvedimento di sequestro preventivo finalizzato alla confisca del profitto del reato presupposto: in proposito, si è osservato che, nel sistema normativo di riferimento, la confisca è configurata come sanzione principale, al pari delle sanzioni interdittive, per la cui applicazione a titolo cautelare l'art. 45 dello stesso D.Lgs. – contrariamente all'art. 53 – richiede l'acquisizione di gravi indizi di responsabilità dell'ente. Il carattere omogeneo delle due misure cautelari impone di ritenere che la loro applicazione debba necessariamente dipendere dall'accertamento di presupposti analoghi (Sez. 6, n. 34505 del 31 maggio 2012, Codelfa s.p.a., rv. 252929).

Si è, infine, evidenziato che il fallimento di una società non costituisce causa di estinzione dell'illecito previsto dal D.Lgs. n. 231 del 2001 né delle sanzioni irrogate a seguito dell'accertamento della responsabilità da illecito dell'ente: si è, infatti, osservato che, in assenza di una espressa previsione normativa in tal senso, non è possibile ritenere che siffatto effetto estensivo si produca richiamando per analogia l'art. 150 c.p., non essendo equiparabile il fallimento della persona giuridica alla morte della persona fisica, atteso che l'apertura della procedura concorsuale non determina la cessazione dell'ente, bensì soltanto il suo assoggettamento alla regole di detta procedura (Sez. 5, n. 44824 del 26 settembre 2012, P.M. in proc. Magiste International, rv. 253482).»


Fonte: Corte Suprema di Cassazione, Ufficio del Massimario, "Rassegna della giurisprudenza penale di legittimità: la giurisprudenza delle sezioni unite e le principali linee di tendenza della Corte di Cassazione", Anno 2012, pag. 190

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