Consob: esiti della consultazione in tema di short selling

Consob ha pubblicato il documento di esito della consultazione in tema di vendite allo scoperto, dal quale -in estrema sintesi- emerge che:
  • i soggetti consultati ritengono l'attività di short selling portatrice di effetti benefici per il mercato, in termini di liquidità e di efficienza informativa dei prezzi, nonché parte integrante delle politiche di investimento e delle strategie di risk management degli operatori. A fronte di questi benefici, i soggetti consultati non ravvisano l'esistenza di costi rilevanti connessi alla pratica dello short selling;
  • alla luce dell'evidenza empirica ad oggi disponibile, sembra che le misure restrittive sulle vendite allo scoperto adottate non abbiano apportato sostanziali benefici al mercato, ma solo costi, in termini di liquidità ed efficienza informativa dei prezzi;
  • l'introduzione di un regime permanente di divieto in materia di vendite allo scoperto (che si tratti del divieto tout court o del divieto delle sole vendite naked) è vista con sfavore dalla quasi totalità dei partecipanti alla consultazione;
  • per quanto concerne l'opzione di divieto di vendite allo scoperto non assistite dal prestito titoli in caso di aumento di capitale, i soggetti consultati sono in generale contrari;
  • la quasi totalità dei soggetti consultato non è favorevole all'introduzione della tick rule;
  • i soggetti consultati si dichiarano in maggioranza avversi all'introduzione di forme di trasparenza, mentre sono in parte favorevoli all'introduzione di forme di reporting (anche con la previsione di obblighi di comunicazione al mercato da parte della Consob di informazioni aggregate) e alle misure volte a migliorare le procedure di regolamento;
  • per quanto riguarda infine le opzioni in materia di procedure di regolamento, solo alcuni partecipanti alla consultazione ne sostengono l'adozione; indipendentemente dalla opzione regolamentare preferita, i soggetti consultati ritengono comunque indispensabile l'adozione di misure congiunte a livello europeo. Una regolamentazione armonizzata permetterebbe sia di evitare comportamenti elusivi dovuti ad arbitraggi regolamentari, sia di ridurre i costi di compliance a carico degli operatori che devono confrontarsi con regolamentazioni di diversa natura.
Alla consultazione, avviata lo scorso 27 maggio, hanno risposto con osservazioni: Abi, Assogestioni, Assonime, Assosim, Bloomberg Tradebook Europe Limited, Borsa Italiana spa, ICFAS, IMA - Investment Management Association, International Securities Lending Association, Pietro Luigi Piccardo, Andrea Treccani Chinelli.

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