Rapporti tra Organismo di Vigilanza e SPP

di Stefano Barlini.

Il tema dei rapporti tra Organismo di Vigilanza e SPP, e RSPP in particolare, è quanto mai attuale e certamente incomincia a vivere le prime e concrete esperienze proprio in questo frangente. Infatti, dalla L. 123/07 (Legge delega che già introdusse tra i reati-presupposto della responsabilità amministrativa degli enti le due fattispecie di omicidio colposo e lesioni gravi e gravissime), passando per il successivo D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81 (nuovo Testo Unico in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro), ad oggi è verosimile che le aziende/enti abbiano fatto giusto in tempo ad aggiornare/integrare il proprio Modello o ad adottarlo ex novo (specie quelle con un profilo di rischio inerente elevato proprio rispetto ai 2 nuovi reati-presupposto). Considerata l’assenza di specifiche previsioni legislative al riguardo e la relativa novità del tema, non esiste, né potrebbe esistere oggi un rapporto “tipico” tra OdV e SPP, e in particolare tra OdV e RSPP, né un elenco predeterminato di domande dell’OdV cui deve dare una risposta il SPP e il RSPP, in particolare.

E’ indubbio che ricada nell’autodisciplina di ciascun ente la predisposizione del proprio Modello organizzativo anche ai fini della prevenzione dei rischi-reato in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro: in particolare, sarà la parte specifica del Modello 231 di ciascun ente, dedicata alla prevenzione di tali rischi-reato, a definire in particolare i poteri e le responsabilità dell’OdV in tale ambito e, simmetricamente, i compiti e le responsabilità aggiuntive (rispetto a quelle già previste nel D.Lgs. 81/08 e nel relativo programma di conformità intrapreso) in capo al SPP e al RSSP, in particolare. Oltre alle linee guida delle associazioni di categoria e al buon senso applicato (vero freno, a parere di chi scrive, a improbabili architetture che di certo non mancheranno), sarà ovviamente l’esperienza concreta (inclusa la giurisprudenza di merito che si formerà negli anni a venire) a decretare gli schemi più adeguati, oltreché efficaci ed efficienti per gli enti. E’ percepibile per tutti, e le domande dell’Ing. Fonzar ne sono una piena testimonianza, il rischio di ridondanze tra le misure di controllo adottate per finalità di conformità all’uno e all’altro decreto e/o di corto-circuiti dei meccanismi di governance adottati.

Riprendendo i quesiti posti e generalizzandoli, alcuni dei temi che sicuramente avranno sempre più rilevanza e attualità sono:
  • rapporti tra OdV e SPP (in particolare RSPP);
  • competenze dei componenti OdV in ambito salute e sicurezza sui luoghi di lavoro;
  • composizione dell’OdV;
  • relazioni tra programmi di prevenzione degli infortuni (ex D.Lgs. 81/08) e programmi di prevenzione dei rischi-reato (ex D.Lgs. 231/01).
Sarà quindi interessante raccogliere le esperienze di chi fa parte degli Organismi di Vigilanza e chi, dall’altro lato, è chiamato con diverse responsabilità a svolgere il Servizio di Prevenzione e Protezione in azienda. Personalmente, in quanto componente di due Organismi di Vigilanza cercherò di fornire e rappresentare la mia esperienza in corrispondenza dei temi sopra accennati e di quelli aggiuntivi che gli altri interessati vorranno condividere su questo sito o sul forum CA .

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