Il controllo

Autore: operàri s.r.l. Fonte: www.operari.it

Il controllo è una contromisura al rischio. Esso agisce sulla probabilità di accadimento o sull'impatto, riducendoli. Se agisce sulla probabilità di accadimento interviene necessariamente sulle cause della minaccia. In altri casi - si pensi agli eventi di origine esterna - non si può intervenire sulla probabilità, ma soltanto sulle conseguenze, cercando di fare in modo che esse siano meno severe. In taluni casi la contromisura è di carattere sostitutivo, come nei contratti assicurativi, quando l'evento dannoso che appunto si verifica viene compensato per somma equivalente.

Il rischio si può gestire, riducendo probabilità o impatto o entrambe le dimensioni, ma non si può eliminare.

Il controllo è infatti una grandezza che si può misurare economicamente e deve pertanto trovare giustificazione in termini di rapporto costo/benefici. Significa che se il controllo è un mezzo di contenimento del rischio, il suo obiettivo non può essere misurato in termini di rischio zero, ma di un ragionevole livello di rischio residuo.

Esistono molteplici classificazioni proposte per i controlli. Per esempio, si può classificare il sistema di controllo secondo le dimensioni dell’ambito di operatività del controllo stesso, definiti per comodità livelli di operatività del controllo.
  • Livello strategico, per esempio l'accettazione del rischio, il trasferimento del rischio; il controllo in questi casi opera sulle decisioni;
  • Livello organizzativo, per esempio le regole, le linee guida, le procedure, i ruoli e le responsabilità, la prassi consolidata; il controllo in questi casi opera sui comportamenti, normandoli;
  • Livello manageriale, come la supervisione e il monitoraggio da parte dei manager responsabili; il controllo opera normalmente sui risultati e sulle eccezioni;
  • Livello procedurale, o di linea, come per esempio il confronto tra documenti, o l'approvazione; Il controllo opera sulla linea di produzione e pertanto sugli input e sugli output delle attività;
  • Livello applicativo, un caso particolare del caso precedente; esempi rilevanti sono la validazione, il confronto tra dati; il controllo, di tipologia applicativo-informatica, opera sulle informazioni e sui dati.
Un'altra classificazione possibile è quella classica che suddivide i controlli (tendenzialmente di livello procedurale o applicativo) in preventivi - che filtrano o espellono o intecettano - e rilevatori o identificativi - che evidenziano senza bloccare, ma portando all'attenzione.

La valutazione dei controlli, in ogni caso, è sempre di duplice natura. Le dimensioni di interesse sono infatti l'adeguatezza e l'efficacia di un controllo:
  • l'adeguatezza è l'idoneità del disegno del controllo a ridurre la probabilità di accadimento della minaccia o a ridurre le conseguenze avverse, da solo o in combinazione con altri controlli posti più a monte o più a valle nel processo;
  • l'efficacia è la dimostrazione dell'effettivo funzionamento nel caso concreto, con la periodicità prevista e con la dimensione o ambito di applicazione previsto.
Un controllo riduce il rischio soltanto se dimostra di essere efficace, ovvero di funzionare come era nelle attese. La maggiore adeguatezza di un controllo rispetto ad un altro similare o con gli stessi obiettivi si ripercuote inevitabilmente sulla capacità di riduzione del rischio. Ma l'adeguatezza - ovvero l'idoneità di un controllo a gestire un rischio- non è un sostituto dell'efficacia del controllo, unica misura concreta che determina il successo delle azioni previste per il contenimento del rischio e per preservare la propria capacità aziendale di raggiungimento dei risultati.

Mutuando un principio economico classico, anche i controlli - quando sono orientati a gestire lo stesso rischio - hanno un beneficio marginale decrescente; il sovradimensionamento dei controlli non porta generalmente ad un beneficio complessivo superiore ad un adeguato disegno organizzativo, ma porta probabilmente ad un peggioramento del costo complessivo e all'inevitabile irrigidimento delle attività.

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