Modelli 231 obbligatori nel nuovo Testo unico sulla sicurezza sul lavoro

di Giovanni Battisti.

Il nuovo "Testo unico sulla sicurezza sul lavoro" (diffuso in bozza nella versione aggiornata al 10 gennaio 2008) introduce in modo esplicito una logica di avvicinamento tra misure di prevenzione e protezione adottate dall'azienda per prevenire gli infortuni sul lavoro ed il Modello di organizzazione, gestione e controllo adottato ex D.Lgs. 231/01.
Si va quindi, fortunatamente, nella direzione da noi già indicata in tempi non sospetti (correva il 26 settembre 2006): si riconosce cioè la necessaria esistenza di un solo modello organizzativo aziendale, il quale deve essere sì funzionale al perseguimento della mission aziendale, ma anche “compliance” alle norme, leggi e regolamenti che regolano il settore in cui l’azienda stessa opera.

Ma torniamo alla bozza del testo unico. Tra le novità introdotte, segnaliamo due novità importanti:
  • l'adozione del modello di organizzazione, infatti, diventerebbe ora obbligatoria (art. 30, co. 6, dello schema di decreto legislativo ai sensi della legge 3 agosto 2007, n. 123) per specifiche tipologie di aziende e comunque per i datori di lavoro che occupano più di 1000 lavoratori;
  • si fa esplicito richiamo alle "Linee Guida UNI-INAIL per un sistema di gestione della salute e sicurezza sul lavoro (SGSL)" o allo standard OHSAS 18001 quale riferimento per la redazione dei modelli di organizzazione, gestione e controllo (ovviamente limitatamente alle disposizioni del d.Lgs. 231/01, art. 25 septies).
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